“Come presidente avrei potuto declassificarli, ma ora non posso”. E’ quanto si sente dire a Donald Trump, a proposito di documenti segreti relativi all’Iran, nella registrazione audio che è probabilmente uno degli elementi più gravi a carico dell’ex presidente incriminato per la vicenda delle carte segrete. La registrazione risale all’estate del 2021, quando l’ex presidente ha incontrato un gruppo di ricercatori per il libro che stava scrivendo il suo ex capo dello staff Mark Meadows.
La frase incriminata infatti smentirebbe quanto Trump sta dichiarando da mesi, cioè che lui aveva completato il processo di declassificazione – che è una prerogativa dei presidenti in carica – dei documenti da lui portati via dalla Casa Bianca.
La notizia dell’esistenza della registrazione, e del fatto che fosse stato consegnato ai procuratori federali, era già circolata nei giorni scorsi. Ma dalla trascrizione di una parte di quell’audio, sembra emergere chiaramente che Trump, parlando con questi ricercatori, aveva in mano documenti classificati che continuava a mostrare loro.
Parlando del generale Mark Milley, Trump afferma che il capo degli Stati Maggiori Riuniti voleva attaccare l’Iran: “ho un mucchio di documenti, questo è appena saltato fuori. Guardate, questo è suo, mi hanno presentato questo” dice nell’audio l’ex presidente che sembra quindi avere in mano il documento. E poi si raccomanda: “tutto questo è off the record”.
“Tutta questa roba, lunghe pagine, guardate – insiste il tycoon – l’ho appena trovato, non è straordinario? A parte il fatto che è altamente riservato, segreto – poi aggiunge – queste sono informazioni segrete, guardate, le hanno raccolte i militari e date a me”.