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15 maggio 2017

News

Tutti insieme per ricostruire il punto ristoro di «Orme nel Parco»


E’ partita ieri, domenica 14 maggio, la gara di solidarietà e la raccolta fondi per ricostruire il punto ristoro di Orme nel Parco, ridotto in cenere da un incendio di cui non si conoscono ancora le cause, scatenatosi nel pomeriggio del 4 maggio scorso.

Massimiliano Capalbo e Giovanni Leonardi, fondatori di Orme nel Parco, hanno lanciato, con un video pubblicato sul sito www.ormenelparco.it e sulla pagina Fb del parco, un appello per ricostruire il punto ristoro del parco.

Tantissime le persone che hanno raggiunto domenica, in località Tirivolo di Zagarise, il parco per partecipare alla giornata «Le nostre orme nel parco» organizzata dai fans e sostenitori del più famoso parco eco-esperienziale della Sila, i quali hanno lasciato la propria impronta su un lungo foglio steso proprio sul luogo dell’incendio e organizzato un grande girotondo per abbracciare simbolicamente il parco.

«Ci siamo resi conto» ha affermato Capalbo in un discorso di ringraziamento tenuto al parco al termine dell’iniziativa «che questo parco non è più soltanto il nostro parco (mio e di Giovanni) ma è diventato (o forse lo è sempre stato) il parco di tutti coloro che lo hanno scelto come luogo del cuore, dove trascorrere giornate serene a contatto con la natura. La reazione delle persone che ci seguono e sostengono da anni è stata straordinaria e ci ha fatto comprendere di non essere soli e di avere la responsabilità di continuare a rappresentare un esempio di turismo sostenibile e di impresa responsabile in un territorio straordinario».

Nessuna recriminazione, nessuna lamentela e nessun vittimismo. I fondatori di Orme nel Parco non hanno perso un minuto (e neanche un giorno di lavoro) a leccarsi le ferite. Si sono subito rimessi al lavoro per ripartire e hanno già avviato tutte le procedure per ricostruire il punto ristoro entro l’estate, dimostrando una maturità e una serietà sempre più rare in un ambiente alla continua ricerca di alibi per non agire.

«Noi non ci riteniamo vittime di nessuno perché non abbiamo alcun elemento per affermarlo, in un territorio dove fare le vittime a volte conviene a prescindere», ci tiene a sottolineare Capalbo «non abbiamo ancora alcuna prova né che si sia trattato di un incendio doloso né, al contrario, di un incidente. Non vogliamo quindi né creare fantasmi né sottovalutare l’accaduto. Le indagini sono in corso, abbiamo fiducia nel lavoro dei Carabinieri e siamo i primi a voler conoscere la verità per fare chiarezza sull’accaduto. A prescindere da ciò che emergerà, al termine delle indagini, la nostra missione prosegue più forte di prima e non cambia di una virgola i nostri programmi futuri».

Intorno a Orme nel Parco sta nascendo una comunità di persone che rappresentano la migliore assicurazione sulla vita di questa attività. La pagina Facebook di Orme nel Parco nei giorni scorsi ha superato i 10.000 fans e sembra inarrestabile il tam tam che attraverso i social e il Web sta raggiungendo i tanti turisti non calabresi che, delle esperienze vissute in questo parco, conservano un ricordo indelebile.


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