Distrutta due volte, su ordine di Stalin prima e dalle forze armate di Putin ora. Così la Cattedrale della Trasfigurazione di Odessa, che è stata fondata dal metropolita Gavril Banulescu-Bodoni nel 1794 sotto il regno di Caterina La Grande. La sua costruzione è andata avanti fino al 1808, quando il duca di Richelieu era governatore di Odessa. L’edificio venne fatto saltare in aria dalle autorità sovietiche nel 1936 e venne ricostruito grazie a donazioni private dopo che l’Ucraina riconquistò l’indipendenza, tra il 1996 e il 2003.
A riconsacrarla nel 2010, dopo la sua ricostruzione, fu il patriarca Patriarca di Mosca e capo della Chiesa ortodossa russa, Kirill. Perché la cattedrale che nella notte tra ieri e oggi è stata colpita da un attacco missilistico russo che ne ha distrutto il tetto è, ancora, sotto il Patriarcato di Mosca. E Kirill, partner ideologico di Putin che difende l’aggressione all’Ucraina, è il patriarca della Cattedrale di Odessa.
Patrimonio dell’Unesco dall’inizio dell’anno, la Cattedrale della Trasfigurazione è la più grande chiesa ortodossa di Odessa e si trova nel suo centro storico, anche questo nella lista dei luoghi da proteggere dell’agenzia Onu. Nota anche come Spaso-Preobrazhenskyi, è stata consacrata nel 1809. In stile neoclassico, è stata costruita con un interno decorato con marmi policromi. Tra il 1825 e il 1837 fu realizzato il campanile su disegno dell’architetto italiano Francesco Frapolli.