Antony Blinken e Sergey Lavrov si sono parlati, per la prima volta dall’inizio della guerra in Ucraina il 24 febbraio scorso. Il segretario di Stato americano ha detto di aver avuto “una conversazione franca e diretta” con il ministro degli Esteri russo, che ha esortato ad accettare “l’offerta sostanziale” proposta da Washington sullo scambio di prigionieri tra Stati Uniti e Russia.
“Non posso darvi una valutazione se penso che le cose siano più o meno probabili” dopo il colloquio, ha ammesso il capo della diplomazia di Washington, osservando che era importante che Lavrov ascoltasse da lui direttamente le questioni. “Ho sollevato con lui quello che avevo detto che avrei sollevato”, ha continuato Blinken, in un riferimento ai temi da lui anticipati, dall’export di grano allo scambio di prigionieri all’annessione di territori occupati.
“Il mondo non riconoscerà le annessioni” di territori ucraini alla Russia ha detto il segretario di Stato americano nel colloquio con Lavrov.
In una conferenza stampa a Washington, Blinken ha affermato che la comunità internazionale “imporrà significativi costi aggiuntivi se la Russia procederà con i suoi piani” di annessione.
Inoltre, “ho fatto pressioni perché il Cremlino accetti la proposta sostanziale che abbiamo presentato sul rilascio di Paul Whelan e Brittney Griner” ha affermato Blinken, riferendo il contenuto della telefonata avuta con il ministro degli Esteri russo. Secondo quanto riferito nei giorni scorsi dalla Cnn, gli Stati Uniti avrebbero proposto di scambiare Whelan e Griner, il primo accusato di spionaggio e la seconda di traffico di droga, detenuti in Russia, con Viktor Bout, noto come ‘mercante della morte’, prigioniero in un carcere americano con l’accusa di traffico d’armi.
Le relazioni tra Stati Uniti e Russia “devono essere normalizzate” è la sollecitazione arrivata da Lavrov nel colloquio telefonico con Blinken, secondo quanto si legge in una nota diffusa dal ministero di Mosca.
Gli obiettivi dell’operazione militare speciale russa “in corso sul territorio della Repubblica popolare di Donetsk, della Repubblica popolare di Lugansk e dell’Ucraina saranno pienamente attuati” ha ribadito il ministro degli Esteri russo.
Lavrov ha sottolineato nel corso della telefonata che la situazione della crisi alimentare globale “è complicata dalle sanzioni statunitensi”, aggiungendo che “le promesse degli Stati Uniti di fornire esenzioni appropriate per le forniture alimentari russe non sono ancora state realizzate”. “E’ inaccettabile che l”Occidente collettivo’ usi questo problema nei suoi interessi geopolitici”, ha detto ancora Lavrov, secondo quanto riferisce il comunicato del ministero degli Esteri russo.
Lavrov ha inoltre detto al collega americano che l’invio di armi occidentali all’esercito ucraino “prolunga solo l’agonia del regime di Kiev, prolungando il conflitto e moltiplicando le vittime” si legge nel comunicato del ministero degli Esteri russo dopo la telefonata fra i capi delle due diplomazie.
Lavrov ha affermato che “le forze armate russe osservano rigorosamente le norme del diritto internazionale”. In quelli che vengono definiti “territori liberati” si sta lavorando per tornare “alla vita pacifica”, ha aggiunto.
Lavrov ha poi invitato ad evitare “speculazioni” su un possibile scambio di detenuti fra Washington e Mosca. Su questo tema bisogna tornare ad una diplomazia riservata dietro le quinte, ha affermato il ministro russo.