“Hanno un equipaggiamento significativo e armi e munizioni nei territori occupati, per non parlare di quello che hanno in Russia”. E non è affatto finita. Parla così un funzionario del Dipartimento di Stato Usa, citato dal Washington Post, coperto da anonimato, a quasi sette mesi dall’inizio del conflitto in Ucraina, dopo l’invasione russa, mentre le forze di Kiev portano avanti una controffensiva sorprendente rivendicando la riconquista di migliaia di chilometri quadrati di territorio e il ministero russo della Difesa parla di “riorganizzazione” tattica delle unità a fronte di un ritiro disordinato da alcune aree. L’Amministrazione Biden, scrive il Post, prevede mesi di combattimenti intensi, di vittorie e sconfitte per entrambe le parti. Un periodo di scontri intensi per tutto l’autunno, con entrambe le parti che tentano di arrivare nella miglior posizione possibile prima che l’inverno complichi tutto in quella che è una guerra con conseguenze globali.
La prossima settimana Joe Biden cercherà di rafforzare il sostegno internazionale per l’autodifesa dell’Ucraina sfruttando gli incontri dell’Assemblea Generale dell’Onu. I funzionari Usa prevedono una traiettoria “non lineare” della guerra. Finora gli Stati Uniti hanno assicurato all’Ucraina aiuti per la sicurezza per 15 miliardi di dollari. Il giornale scrive di una strategia Usa che cerca di tenere insieme il sostegno internazionale e di espandere gli aiuti militari americani senza armi ancor più pensati nell’immediato per evitare una guerra più ampia, mentre appare remota la possibilità di un negoziato per fermare i combattimenti e l’obiettivo Usa resta aiutare le forze di Kiev ad avanzare per rafforzare la posizione dell’Ucraina in caso di difficili trattative, complicate per Volodymyr Zelensky perché anche dopo i denunciati abusi l’opinione pubblica ucraina è sempre più contraria a eventuali concessioni e Mosca resta inaffidabile.
Come sottolinea una delle fonti del Dipartimento di Stato un’altra parte cruciale del piano dell’Amministrazione Biden per spingere il conflitto verso una soluzione è l’impegno per indebolire la Russia con sanzioni e altri mezzi. Le forze russe, ricorda il Post, controllano ancora ampie aree dell’Ucraina, comprese le città di Kherson, Melitopol, Mariupol e la Crimea, annessa dalla Russia nel 2014.
Putin, secondo le fonti, potrebbe usare i mesi più freddi dell’anno per ‘rimettere a punto’ i militari, demoralizzati, prima di una nuova campagna in primavera. E Biden, sottolinea il giornale, ha promesso sostegno all’Ucraina per far valere la sua indipendenza e sovranità, ma non ha sostenuto esplicitamente l’obiettivo di riconquista di tutti i territori occupati dalla Russia.
“In questo momento gli ucraini sono categorici e affermano che non concederanno un solo centimetro, ma a un certo punto serviranno scelte difficili” e per ora “l’Amministrazione non vuole prendere posizione”, ha commentato l’ex ambasciatore Usa in Russia ed ex vice segretario generale della Nato, Alexander Vershbow. Scelte difficili se l’Ucraina si trovasse tra la riconquista del territorio controllato prima del 24 febbraio scorso o un conflitto più lungo per riprendere tutte le aree sotto controllo russo dal 2014.