Gli strateghi militari di Kiev hanno mostrato ottimismo rispetto all’obiettivo di riconquistare un territorio significativo entro l’autunno, spostare artiglieria e sistemi missilistici vicino alla linea di confine con la Crimea, avanzare ulteriormente nell’est del Paese e poi avviare i negoziati con Mosca per la prima volta da quando i colloqui di pace si sono interrotti nel marzo dello scorso anno.
La visita di Burns, prima della fallita rivolta di Yevgeni Prigozhin in Russia, ha incluso incontri il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e con i vertici dell’intelligence di Kiev. “Il direttore Burns è stato di recente in Ucraina, come ha fatto regolarmente dall’inizio della recente aggressione russa più di un anno fa”, ha detto un funzionario americano. L’obiettivo della missione è stato riaffermare l’impegno dell’Amministrazione Biden a condividere informazioni d’intelligence per aiutare l’Ucraina nella difesa.
“La Russia negozierà solo se si sentirà minacciata”, ha detto un alto funzionario ucraino. Ma, scrive il Post, resta da vedere se l’Ucraina sarà in grado di realizzare questi piani, con una tempistica così ridotta, e la Cia non ha voluto commentare sulle valutazioni di Burns rispetto alle prospettive dell’offensiva.
Burns, nei giorni caratterizzati dal ‘quasi golpe’ di Prigozhin in Russia, ha chiamato direttamente scorsi i vertici dell’intelligence russa, in particolare il direttore del servizio di intelligence per l’estero, Svr, per assicurare a Mosca che Washington non aveva avuto alcuna parte nell’ammutinamento.
Lunedì il presidente americano Joe Biden aveva definito la marcia di Prigozhin su Mosca parte di una lotta interna al sistema russo nella quale Stati Uniti ed alleati non erano in alcun modo coinvolti.