Il ministero della Difesa di Mosca ha negato le notizie secondo cui funzionari russi avrebbero chiesto ai governi di Georgia, Kazakistan ed altri stati di estradare in Russia i cittadini che stanno riparando in quei paesi per sfuggire alla mobilitazione annunciata dal presidente Vladimir Putin.
Il ministro dell’Interno del Kazakistan, Marat Akhmetzhanov, ha chiarito ai giornalisti che verranno estradati dal suo paese unicamente i responsabili di reati riconosciuti come tali anche in Kazakistan e che figurino su una lista di ricercati dalle autorità internazionali. Il ministro – sottolinea il Guardian che riporta la notizia citando il think tank americano Isw – non ha esplicitamente confutato la voce relativa alle richieste di estradizione avanzate da Mosca.
Mosca, secondo il think tank con sede a Washington Institute for the Study of War nella sua ultima analisi della situazione nel Paese, sta intanto “creando le condizioni necessarie alla mobilitazione o coscrizione forzata dei civili ucraini nelle aree della parte orientale del paese che verranno presto annesse”, a seguito dei referendum di adesione alla Federazione russa.
Il capo dell’amministrazione dell’Oblast di Luhansk, Serhiy Haidai, ha riferito che gli ufficiali russi hanno iniziato a consultare le liste dei diplomati negli istituti di studi medici a Luhansk per avviare una mobilitazione forzata di dottori da inviare sul fronte a sostegno delle forze russe.