“Queste munizioni sono ora in mano agli ucraini e vengono impiegate sul campo di battaglia”, ha dichiarato in un punto stampa il portavoce del consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, John Kirby. “L’utilizzo di queste armi sta avendo un impatto significativo sulle posizioni difensive dei russi”, ha aggiunto.
“Le stanno usando in modo appropriato. Le stanno usando con efficacia, stanno avendo un effetto sulle capacità di manovra difensive dei russi. Penso che possiamo fermarci qui”, ha detto ancora Kirby, aggiungendo – in maniera generica – che le munizioni sarebbero state usate per la prima volta la scorsa settimana.
Gli Stati Uniti hanno annunciato l’invio delle munizioni lo scorso 8 luglio. Le forniture sono iniziate dopo circa una settimana. Le bombe a grappolo, come è noto, ‘disseminano’ mini-bombe su larghe superfici. Con questi mezzi, le forze ucraine sono in grado di colpire ad ampio raggio uomini e mezzi russi con quantità minori di munizioni. Le ‘bombe cluster’, però, possono anche non esplodere come programmato e costituiscono, se restano inesplose, una minaccia a lungo termine nei territori. Si trasformano, in sostanza, in mine che possono rivelarsi fatali per i civili che arrivano nelle aree anche a distanza di anni.