Grazie, grazie di cuore Presidente Oliverio. Anzi, Governatore, o se preferisce Compagno, che ha sempre un suo fascino.
Grazie di cuore per aver regalato ai tanti lavoratori in deroga di questa meravigliosa regione un Natale da favola, almeno per il sottoscritto il più bello degli ultimi decenni.

Per chi non lo sapesse quelli della famigerata «Mobilità in deroga» rappresentano, nella gerarchia degli sfigati e degli «ammortizzati», l’ultima ruota del carro, quelli cioè che in seguito alla perdita del posto di lavoro intraprendono un allucinante calvario fatto di chiamate in sala del Centro per l’Impiego, di attese snervanti per una chiamata in qualche ente e, soprattutto, dell’elargizione di una misera indennità di mobilità, l’80% sul lordo dell’ultima retribuzione che però, grazie alla proverbiale puntualità di questa efficientissima regione, vedi ad ogni morte di Papa.

Pensate che non beccavamo quattrino da oltre un anno, i più fortunati da aprile-maggio 2014, i più reietti avanzavano ancora la chiusura del 2013, per cui vedersi recapitati sul conto una mensilità, il 23 dicembre u.s. ha letteralmente sconvolto i piani di migliaia di ammortizzati, oramai rassegati un Natale di lacrime e sangue.
Scene di tripudio da stadio, intere famiglie si sono precipitate nei centri commerciali per spendere tutto quel ben di Dio, i più religiosi si sono recati a piedi, rigorosamente scalzi, in pellegrinaggio alla Madonna di Conflenti, per ringraziarla dell’immensa grazia ricevuta mentre i più saggi hanno intrapreso un estenuante giro di ricognizione nelle banche più blasonate, alla ricerca di un broker affidabile (sic!) cui affidare il compito di far fruttare al massimo l’ingente somma.

Personalmente ho mantenuto un profili più sobrio, ho dato la notizia a mia moglie un po’ alla volta, non c’è più abituata e l’emozione le poteva costare caro, anche i figli l’hanno saputo a puntate, meglio salvaguardare la loro incolumità, gira brutta gente.
Sono cinque notti che prendo sonno a fatica, mi sveglio nel cuore della notte e corro al bancomat della mia banca a controllare se il bottino è ancora intatto, sto facendo la collezione delle ricevute, guai a perderle.

Che bello essere ammortizzato e derogato, ti alleni a una vita sobria e quando hai qualcosa l’apprezzi tanto, altro che superfluo, è un scuola di vita che ti forgia, ti fa sentire distaccato rispetto all’immondo consumismo che avvolge e travolge tutti, e poi sei tanto utile alla collettività, una roba fantastica.
Ti mandano a lavorare nei Comuni per quattro ore al giorno per sei mesi, nelle Scuole e negli Uffici Giudiziari, dai una mano a smaltire gli arretrati e poi ti accomodi a casa, in attesa della prossima chiamata, anche lì non ti pagano subito (400 euro lorde mensili, mica bruscolini) sennò poi ti abitui male e magari ti mandano tanti chilometri da casa, per favorire gli scambi culturali, ovviamente a tue spese.

Un’esperienza meravigliosa, un mio amico lavora in un Comune del comprensorio, ha fatto la raccolta differenziata, guida lo Scuolabus e chissà, magari nei ritagli di tempo qualche lavoretto di manutenzione. Avanza ancora i soldi dell’anno scorso ma è felice lo stesso, così ha più tempo per organizzare gli investimenti futuri.

Grazie Presidente, che bello essere nei Vostri eccelsi pensieri, e grazie Assessore Roccisano. Da fonti governative abbiamo appreso che avete trascorso un Natale meraviglioso, al pensiero di quanta serenità avete regalato sotto l’albero.

Ah, dimenticavo, grazie anche per «Garanzia Giovani», un altro esempio di Regione amica che pensa ai suoi giovani, il futuro di questa moderna regione, un esempio di efficienza e di rapidità nelle risposte che lascia senza fiato.
Pensate, mio figlio ha fatto domanda a luglio, sta ancora spettando di cominciare, ma è felice lo stesso, sa di essere nei vostri pensieri e questo lo fa star bene.

Grazie di cuore, buon anno, e che Iddio Vi protegga per sempre.
Tonino De Sensi