Un momento della manifestazione presso il Palafiori di Sanremo
21 febbraio 2018
Un momento della manifestazione presso il Palafiori di Sanremo

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Un po’ della buona Calabria è in Liguria per «Cento Passi verso la XXIII Giornata nazionale della memoria e dell’impegno per le vittime innocenti delle mafie»


Racconteranno storie di coraggio e di speranza Rocco Mangiardi e Francesca e Giovanni Gabriele, genitori di Dodò, in questi giorni in Liguria in occasione di Cento Passi verso la XXIII Giornata nazionale della memoria e dell’impegno per le vittime innocenti delle mafie, la manifestazione nazionale istituita con approvazione definitiva del Parlamento nel 2017.

Fitto il programma delle giornate, organizzate da Libera insieme alle istituzioni locali, in cui centinaia e centinaia di studenti e cittadini avranno modo di incontrare i calabresi Rocco Mangiardi, testimone di giustizia e autore del libro Poesie d’amore, di fede e di ciarpame (InCalabria Edizioni), e Francesca e Giovanni Gabriele, genitori di Domenico (Dodò) che fu ucciso nel 2008, all’età di dieci anni, nel corso di un agguato tra clan rivali della ‘ndrangheta, mentre giocava in un campetto di calcio a Crotone.

Il calendario: il 20 febbraio due scuole a Ventimiglia, l’inaugurazione del presidio di Ventimiglia Hiso Telaray e incontro con Rocco Mangiardi, testimone di giustizia e Francesca e Giovanni Gabriele, e la presentazione del libro Poesie d’amore, di fede e di ciarpame, con la partecipazione di Stefano Busi, referente regionale di Libera.

Il 21 febbraio altre due scuole presso il Palafiori di Sanremo, il 22 febbraio incontro presso l’Auditorium della Camera di Commercio di Imperia, mentre nel pomeriggio presso la Biblioteca Civica ancora una presentazione del libro di Rocco Mangiardi, alla presenza della scrittrice Sara Rodolao e i ragazzi del Presidio G. Montalbano del Liceo Vieusseux.

«Sono i nostri cento passi», ha dichiarato la referente provinciale di Libera Maura Orengo nel presentare la manifestazione, «Il Parlamento l’anno scorso ha istituito la giornata della memoria e dell’impegno, la manifestazione del 21 marzo nella quale si leggono i nomi di più di 900 vittime innocenti delle mafie, per rendere onore a tutti, anche quelli più sconosciuti.

Noi organizziamo tre giorni di manifestazioni e di incontri, sia per le scuole sia per la cittadinanza della provincia e quindi noi ci stiamo preparando e stiamo diffondendo in tutta la provincia le informazioni e le testimonianze sul 21 di marzo.

Quest’anno abbiamo voluto Rocco Mangiardi, un testimone di giustizia che si è rifiutato di pagare il pizzo in Calabria, un uomo di grande coraggio e di grande cuore.

Con lui ci sono Francesca e Giovanni Gabriele, che sono i genitori di un bimbo che è morto all’età di 11 anni, dopo una lunga degenza in ospedale, perchè era stato colpito mentre giocava a calcio a Crotone. Giocava a calcio, era nel posto giusto al momento giusto ed è stato ucciso perchè nel campo di calcio c’era un uomo che doveva essere punito dalla ‘ndrangheta. Una vendetta di ‘ndrangheta che si è realizzata uccidendo delle persone innocenti, tra cui questo bimbo.
I genitori di Dodò fanno parte dell’associazione Familiari delle vittime innocenti delle mafie e girano l’Italia raccontando la storia del loro bambino che era nel posto giusto al momento giusto. Nel posto sbagliato c’erano gli assassini che l’hanno ucciso».


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