Dal Prunillu di Castagna (Carlopoli) al Villaggio Oberdan in Libia, andata e ritorno (1938-1947). Di questo si occupa sostanzialmente la tesi di laurea di Julia Talarico che racconta, con la metodologia dell’intervista in più tempi ad alcuni componenti ancora viventi, le vicissitudini di una famiglia di contadini, composta dal padre Pietro Gentile, dalla madre Franceschina Arcuri e da 8 figli. Abitavano tutti in una casetta isolata in località «Prunillu». Era così tanta la miseria che quando Mussolini lanciò la campagna di «migrazione-colonizzazione» della Libia per accrescere la magnificenza del costituito «Grande Impero», la famiglia Gentile non esitò più di tanto ad aderirvi.
Gli eventi storici si svolgono parallelamente intrecciati all’evolversi e all’affermazione del Regime Fascista e le sue politiche, interne ed estere, e l’apice dei sconvolgimenti si raggiunge all’atto di dichiarazione di guerra per cui i coloni in Libia si ritrovarono costretti a scappare per mettersi in salvo. I Gentile persero tutto quello che erano riusciti a realizzare sui poderi assegnati nel 1938 nel Villaggio Oberdan al quale erano stati destinati ed il rientro in Italia (dove arrivarono solo nel 1947) non fu per niente facile.
Della ricerca storico-antropologica della dottoressa Talarico si parlerà giovedì 21 aprile (ore 17) in un incontro organizzato nella sala consiliare del Comune di Cicala dall’Associazione culturale «Il Salterio» di Carlopoli presieduta dal prof. Angelo Falbo.