Joshua Pruitt, il militante dei Proud Boys che si è quasi trovato faccia a faccia con l’allora leader della minoranza al Senato Chuck Schumer durante l’attacco al Campidoglio degli Stati Uniti il 6 gennaio 2021, è stato condannato a quattro anni e sette mesi di carcere per aver ostacolato la certificazione del voto del collegio elettorale che sanciva la vittoria di Joe Biden alle presidenziali. “Eri in prima linea in quella folla”, ha detto il giudice Timothy Kelly prima di emettere la sentenza, aggiungendo che le azioni di Pruitt e della folla quel giorno “hanno spezzato la nostra tradizione ininterrotta di transizione pacifica del potere”.
Secondo i pubblici ministeri, Pruitt, che si è dichiarato colpevole all’inizio di giugno di aver ostacolato un procedimento ufficiale, faceva parte di una chat dei Proud Boys in cui i membri discutevano dei piani per l’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio. “Non intendevano solo combattere Antifa: prevedevano di andare in Campidoglio per fermare la certificazione delle elezioni e affrontare la polizia che avrebbe potuto cercare di ostacolarli”, hanno scritto i pubblici ministeri negli atti del tribunale. Al momento della rivolta, Pruitt era solo una recluta in attesa di essere ufficialmente inserita nel gruppo di estrema destra, ma ha poi prestato giuramento due settimane dopo diventando un membro effettivo dell’organizzazione. Prima di essere condannato, Pruitt ha detto al giudice Kelly che credeva ancora che le elezioni del 2020 fossero state rubate, ma ha ammesso di aver infranto la legge. “Vorrei averlo guardato da un ristorante”, ha detto Pruitt facendo riferimento all’assalto, aggiungendo che il 6 gennaio non è stata “una buona giornata”.