Variante Delta e Green pass, il dossier del Cts al governo
19 luglio 2021

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Variante Delta e Green pass, il dossier del Cts al governo


Allerta dell’Italia per la variante Delta, ma anche Green pass da rilasciare solo dopo le due dosi di vaccino e potenziamento della campagna vaccinale “soprattutto per gli over 60 – anche identificando attraverso il sistema sanitario nazionale chi non ha ancora ricevuto l’immunizzazione”. Questo secondo il Corriere della Sera quanto contenuto fra i punti strategici del documento che il Comitato tecnico-scientifico consegnerà al governo nelle prossime ore, quando la cabina di regia potrebbe approvare il decreto che sancirà l’obbligo della certificazione digitale verde per i luoghi a rischio assembramento.

“Il verbale messo a punto dopo la riunione di venerdì scorso, che ha esaminato il monitoraggio settimanale – scrive il Corsera -, contiene ‘l’allerta per l’evidente incremento dei casi dovuti alla variante Delta, connotata da maggior contagiosità e capacità d’indurre manifestazioni anche gravi o fatali in soggetti non vaccinati o che hanno ricevuto una sola dose di vaccino’ e suggerisce tutte le possibili soluzioni proprio per fermare la risalita della curva epidemiologica”. Tra le priorità, si legge ancora, “‘il tracciamento di tutti i casi e il loro sequenziamento’ proprio per isolare i positivi e rintracciare i contatti”.

La cabina di regia del governo, si spiega ancora, “servirà a stilare la lista dei luoghi dove il green pass diventerà obbligatorio. E sembra ormai scontato che oltre a stadi, palestre, eventi, concerti, luoghi dello spettacolo, treni, aerei e navi, l’elenco includerà anche le discoteche con capienza al 50% e i ristoranti al chiuso”.

Tra gli obiettivi del Cts, spiega quindi il Corriere della Sera, anche vaccinare il maggior numero di cittadini, “indispensabile è farlo per chi ha più di 60 anni e per chi mostra fragilità. La raccomandazione degli scienziati è chiara: ‘Valutare ogni possibile intervento finalizzato a utilizzare sistemi automatici di incrocio di registri (assistiti dal Sistema sanitario nazionale e vaccinati) al fine di identificare, nel minor tempo possibile, i soggetti a maggior rischio per ragioni anagrafiche che non hanno ancora ricevuto il vaccino’. L’obiettivo è esplicito: rintracciare queste persone e spiegare loro, grazie all’aiuto dei medici di base, ‘i vantaggi derivanti dalla vaccinazione e i rischi di sviluppo di patologia grave o, addirittura, fatale connessi alla mancata immunizzazione'”, si legge.


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