Nel mese di ottobre si terrà il Referendum confermativo sulle riforme costituzionali volute dal Governo Renzi ed approvate in duplice lettura dal Parlamento. Quasi un italiano su due, il 47%, manifesta oggi l’intenzione di recarsi alle urne, mentre il 40% propende per l’astensione. Il 13% deve ancora pensarci.
L’Istituto Demopolis ha analizzato, per il programma Otto e Mezzo, l’opinione dei cittadini sui cambiamenti previsti. Che cosa piace di più agli italiani della riforma Boschi? Il punto che, con l’88%, raccoglie il consenso quasi unanime è la riduzione del numero dei senatori da 315 a 100.
Piace invece molto di meno che a sedere a Palazzo Madama siano sindaci e soprattutto consiglieri regionali, una delle categorie più colpite dalla sfiducia dei cittadini negli ultimi anni. La composizione del nuovo Senato è condivisa da appena il 25% dei cittadini intervistati dall’Istituto diretto da Pietro Vento.
Se il Referendum si tenesse oggi, escludendo astensionisti ed indecisi, il 58% degli italiani direbbe sì alla riforma costituzionale; il 42% voterebbe no. Le posizioni – secondo i dati rilevati da Demopolis – appaiono politicamente trasversali, anche se tra i favorevoli prevalgono oggi nettamente gli elettori dei partiti vicini al Governo.
«A meno di 6 mesi dall’appuntamento elettorale», afferma il direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento «si rileva un consenso maggioritario sul processo di riforme nel suo complesso: unica vera incognita sul risultato è la politicizzazione dello scontro e l’eventuale polarizzazione sulla figura di Renzi, che caricherebbe il referendum di ottobre di significati decisamente diversi da quelli istituzionali previsti».
«Sul numero rilevante di astensionisti e indecisi», conclude Pietro Vento «pesa una limitata conoscenza: il tema sembra appassionare poco l’opinione pubblica».