Wagner, la brigata di mercenari russi che sfida Putin
24 giugno 2023

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Wagner, la brigata di mercenari russi che sfida Putin


Una compagnia militare privata, un gruppo di paramilitari, una brigata composta da mercenari. Tante le descrizioni del gruppo Wagner guidato dal leader Yevgeny Prigozhin, in rivolta contro Mosca e Vladimir Putin. Armati con le più moderne tecnologie militari, schierati per sostenere l’esercito ufficiale russo, sodati che nell’operazione militare speciale di Putin si sono conquistati un ruolo di primo piano e che, ora, si rivoltano lanciando la sfida al Cremlino dopo un’escalation di tensioni.

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A capo dei circa 6.000 uomini, lo ‘chef di Putin’ Prigozhin, proprietario di un albergo e di alcuni ristoranti. Tra questi ultimi, quello di San Pietroburgo, oggi oggetto di un raid delle forze di sicurezza entrate anche nel Wagner Centre, sede e un centro tecnologico inaugurato ufficialmente nel novembre 2022.

L’esordio del gruppo Wagner, fondato nel 2014, risale nello stesso anno alla guerra del Donbass in supporto alle forze separatiste delle auto proclamate repubbliche popolari di Donesk e di Lugansk. Ma sono diversi i conflitti dove la brigata ha avuto un ruolo attivo, come le guerre civili in Libia e Siria, la seconda guerra civile nella Repubblica Centrafricana, la guerra in Mali e, quindi, l’invasione russa dell’Ucraina, ultimo capitolo – almeno per ora – di un quasi decennale rapporto con il ministero della Difesa russo.

“MILITARI RUSSIA PASSIVI DAVANTI AVANZATA WAGNER”, L’ANALISI DEGLI 007 GB

“Con prove molto limitate di combattimenti tra Wagner e le forze di sicurezza russe, si ritiene che alcune probabilmente sono rimaste passive, acconsentendo” all’avanzata dei mercenari di Yevgeny Prigozhin. E’ quanto si legge nell’analisi dell’intelligence militare britannica su quella che definisce “la più significativa sfida allo stato russo dei tempi recenti”.

“In un’operazione definita da Prigozhin ‘la marcia della libertà’, le forze di Wagner hanno varcato il confine ucraino entrando in Russia in almeno due località – prosegue l’analisi – a Rostov sul Don hanno quasi sicuramente occupato siti cruciali di sicurezza, compreso il quartier generale che gestisce le operazioni militari in Ucraina. Altre unità si stanno muovendo verso nord attraverso l’oblast di Vorenezh Oblast, quasi certamente puntando a dirigersi su Mosca”.

“Nelle prossime ore – conclude – la lealtà delle forze di sicurezza russa, in particolare della guardia nazionale russa, sarà cruciale per determinare lo sviluppo della crisi”.


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